Spesso i gatti assumono dei comportamenti talmente espressivi da sembrare “quasi” degli esseri umani. Ma sappiamo veramente interpretare i suoni emessi dal gatto? E, soprattutto, quanti significati può avere il “miao” del micio?
In linea di massima, i suoni più comuni che un gatto può emettere sono cinque:
- Vocalizzo muto: spesso i gatti aprono le fauci ma non emettono alcun suono, o emettono dei suoni a bassissima frequenza. Generalmente ciò avviene se il micio è davanti alla finestra e ha visto qualche elemento che ha catturato la sua attenzione. Il vocalizzo muto è quindi preparatorio all’attacco, o indica eccitazione e euforia.
- Cinguettio: i gatti spesso emettono suoni molto sottili, ad altissima frequenza, della durata di pochi secondi. È il suono che equivale alla felicità, alla sorpresa o alla richiesta di attenzione da parte del proprio padrone: è per questo che il gatto “cinguetta” quando il proprio padrone torna dopo una lunga giornata di lavoro.
- Soffi: quando il gatto soffia c’è poco da fare… è arrabbiatissimo! È probabile che il micio sia insoddisfatto, sia affamato, sia stato disturbato da qualche comportamento del proprio padrone. Quando il soffio è frequente e ben visibile, il gatto può essere addirittura pronto all’attacco.
- Fusa: le fusa sono una vibrazione tipica dei felini, attraverso la quale il gatto esprime la sua soddisfazione. Ecco perchè di norma le fusa vengono emesse dopo i pasti o durante le coccole, o ancora dopo una sessione di caccia che è risultata particolarmente propizia per il destino culinario del micio.
- Miagolio: il classico “miao” è sempre una richiesta di attenzione. Può significare “ho fame” o “voglio uscire” o…. tanto tanto altro!