Il Gatto Turco Van o Turkish Van è l’unico tra tutti i felini domestici che non si fa il minimo problema all’idea di doversi buttare in acqua per seguire una preda, che sia un pesce o un’anatra.

Non ama nuotare, ma si butta lo stesso, e molti pensano che questa razza felina sia piuttosto longeva anche per questo.

Ha una vita media di circa 18 anni e l’ideale è tenerlo in un appartamento con giardino.

Il Gatto Turco Van o Turkish Van non è un animale adatto a tutti a causa del suo carattere bizzarro e scaltro.

E’ un micio a pelo semi lungo, col mantello è tutto bianco, di colore uniforme, a parte le sue due classiche e tipiche macchie rossastre situate sulla testa (che possono essere blu, nere o tortie), separate da una striscia bianca e una coda colorata.

Ha una corporatura di dimensioni medie, piuttosto allungata e muscolosa, le femmine sono più piccole dei maschi ma comunque armoniose e ben sviluppate.

I cuccioli del Turco Van sono molto buffi, benché non mostrino subito quello che sarà il pelo definitivo, semi lungo, fine e setoso, senza sottopelo. Il colore, però, è già quello definitivo e tutto caratteristico della razza. Bianco, uniforme, senza contare le due macchie sulla testa.

Gatto Turco Van: la leggenda sul gatto acquatico di Allah

Esistono molte leggende in merito al gatto acquatico. Una di esse parla delle abilità di questo felino che, a differenza della maggior parte dei gatti che non hanno un buon rapporto con l’acqua e non disdegna di fare una nuotatina di tanto in tanto per catturare la sua preda.

Quando finì il Diluvio Universale e che l’arca si avvicinò alle pendici del monte Ararat, Noè avesse non poche difficoltà a mantenere la calma tra i suoi passeggeri a quattro zampe.

Due gatti bianchi riuscirono a sfuggire al suo controllo, lanciandosi in acqua e nuotando verso la terra ferma.

Le acque si ritiravano, i mici cominciarono a scendere a valle, e quando lasciarono le montagne per unirsi agli uomini, Allah li benedisse, toccandoli sulla testa affinché aiutassero gli uomini a cacciare i topi. E dove Allah li toccò lasciò le impronte della sua mano. Infatti, il Turco Van ha peluria colorata in certe zone del corpo e della testa.

Altra leggenda racconta che Allah, di passaggio al lago Van, vide un gatto tutto bianco in acqua.

Credendo che stesse affogando, lo prese per la testa e la coda, portandolo in salvo. Poco tempo dopo, vide altri gatti bianchi tuffarsi nel lago ed iniziare a nuotare, così capì che in realtà il gatto da lui salvato non era affatto in difficoltà. Ma dove Allah lo toccò, il pelo diventò rosso.

Gatto Turco Van: origini della razza felina

In realtà le origini di questo gatto risalgono ai tempi dell’occupazione romana dell’Armenia.

Le tribù del luogo avevano dipinti dei gatti di questa varietà sui loro vessilli di guerra e sulle loro armature.

La storia antica del Turco Van si fonde e si confonde con quella del Turco Angora, perché nel loro paese d’origine la distinzione tra le due razze non è percepita uniformemente.

Si sono trovati documenti del 1400 in cui si certificano che in Oriente c’erano delle fiere di animali, alle quali partecipavano anche gatti a pelo semi lungo provenienti da diverse regioni mediterranee e asiatiche, tra cui i gatti originari della Turchia caratterizzati dal pelo setoso e fluente.

Questi gatti vennero portati in Europa come omaggi per i nobili e le casate reali da parte dei sultani turchi.

Nel 1600, in Francia nacque un vero e proprio allevamento ad opera di Fabri de Peiresc. I suoi felini, noti come gatti d’Angora spopolarono nei ceti alti di tutta Europa, approdando anche in America.

Due secoli dopo, però, il gusto dei gattofili di tutto il mondo si orientò verso gatti più rotondi e massicci, e gli Angora vennero incrociati con altri gatti per creare il Persiano.

La sua nascita portò l’Angora all’estinzione in Europa e in America, mentre il Turco Van ha continuato a vivere in stato semi-domestico nelle sue regioni d’origine.

Nella variante completamente bianca chiamata Vankedisi è stato protetto e allevato come Angora Turco, perché il governo, stimolato da una credenza popolare, secondo cui il grande statista Ataturk si sarebbe reincarnato in un gatto a pelo semi lungo bianco, dichiarò la varietà bianca tesoro nazionale, e fece internare tutti gli esemplari negli zoo turchi allo scopo di intensificare il programma di protezione ed allevamento.

In Europa il Turco Van è sopravvissuto grazie a due signore inglesi che nel 1955 portarono due esemplari nel Regno Unito dopo una vacanza in Turchia.

Gatto Turco Van: carattere

Dotato di grande intelligenza e di grandi doti di comunicazione, è un felino relativamente facile da addestrare.

E’ molto vivace e bisogna fornirgli ampi strumenti e mezzi di sfogo, o sfogheranno la loro voglia di vivere su mobili e suppellettili. Inoltre, si avrà a che fare con un gatto territoriale ed egocentrico, che non ama l’invasione dei suoi ambienti da parte di altri animali o di nuovi esseri umani. Attenzione quindi ai bambini.

Il suo carattere è bizzarro e scaltro. Il Turco Van sceglie il proprio umano di riferimento, all’interno della famiglia, ma tollera gli altri senza riservare loro particolari slanci affettivi.

Con il suo umano preferito è un animale leale e affettuoso e lo seguirà come un cagnolino dappertutto. E soffrirà se si deve allontanare per lunghi periodi.

Gatto Turco Van: cura, prezzo e allevamenti

Questo esemplare felino va spazzolato ogni settimana con un pettine a denti larghi e le sue orecchie devono essere pulite spesso, oltre a tagliargli le unghie.

Durante il periodo di muta, di solito in primavera, bisogna intensificare le spazzolature in modo che non ingerisca troppa peluria.

Per quanto riguarda il prezzo, è difficile stimare il valore di questi esemplari di razza, perché non esistono allevamenti ufficiali in Italia. Neanche in America, e chi vuole adottarne uno, deve affidarsi al passaparola di chi ne è già in possesso, a patto che sia affidabile.