Il gatto è un animale pulitissimo, che trascorre circa un terzo della sua giornata a leccarsi e lisciarsi il pelo in maniera assolutamente meticolosa, grazie anche all’elasticità che li caratterizza – sono infatti capaci di allungarsi e raggiungere qualsiasi parte del corpo-, ai denti e alla lingua -in grado di eliminare qualsiasi traccia di sporcizia, detriti, polvere, parassiti o residui.

Questo però, come ci ricordano anche i fondatori di Quipersianocicova, il 1° sito dedicato interamente al gatto persiano, non significa che non vada spazzolato.

Il minimo sindacale è una volta alla settimana, ma qualche minuto al giorno tutti i giorni sarebbe meglio, soprattutto se si tratta di gatti a pelo lungo come i gatti persiani, i siberiani, maine coon, i birmani e così via.

Bisogna infatti avere sempre cura del mantello del micio, onde evitare di dover ricorrere, nel peggiore dei casi, alla tosatura.

Che, lo rammentiamo, così come per i cani, andrebbe effettuata solo quando il pelo risulta intrattabile a causa di nodi o sporco particolarmente resistente.


Vediamo allora come lavare un gatto in maniera più dettagliata con tutti gli step da seguire e i consigli per una pulizia efficace e priva di sofferenza e fastidi.

 

Come lavare un gatto: il rito del bagno

Lo abbiamo definito rito perché effettivamente richiede la creazione di uno stato di relax e benessere assolutamente indispensabili.

Armatevi di dolcezza e lentezza.

Rendete l’ambiente più accogliente possibile: una temperatura dell’acqua anche fino a 38 gradi e, mi raccomando, zero correnti d’aria.

Altri consigli utili sono:

  • rivestire il fondo della vasca da bagno con una superficie antiscivolo
  • tenere a portata di mano molti asciugamani
  • proteggete il pavimento con qualche tappetino.

 

E per il gatto:

  • abituarlo al bagno sin dai tre mesi di vita
  • tagliare (o far tagliare) le unghie in modo da proteggersi da eventuali graffi (chiaramente questo passaggio è opzionale)
  • pettinarlo prima di bagnarlo
  • distrarlo, magari con qualche gioco come si fa coi bambini molto piccoli
  • mantenere la calma e non urlare
  • se la situazione degenera, desistere.

Non tutti i gatti amano l’acqua, quindi provate a seguire questi step:

  • riempite la vasca con circa 10 cm d’acqua calda
  • con le mani, delicatamente, bagnate il gatto intorno al collo, EVITANDO assolutamente la testa
  • introducete il gatto nella vasca rassicurandolo
  • EVITATE il flusso diretto dell’acqua, e continuate a bagnarlo con le mani, sino a quando il mantello non risulterà completamente umido
  • insaponatelo massaggiando sempre in direzione del pelo (come accarezzandolo)
  • NON TRALASCIATE le parti come l’addome e la zona genitale.

Nonostante tutte queste attenzioni, ci sono gatti che l’acqua proprio la odiano.

In questi casi meglio un’alternativa:

  • panno pulito, asciugamano, guanto di tela, leggermente bagnati con acqua tiepida
  • salviette umide per bambini
  • shampoo a secco specifici (ma piuttosto costosi e non sempre efficaci).

La scelta migliore è di adoperare prodotti e sostanze naturali: argilla verde, aloe vera, tea tree oil, calendula, camomilla, succo di limone mescolato nell’acqua, aceto di mele.

ASSOLUTAMENTE vietati shampoo e saponi ad uso umano, come anche quelli per cani.

Dopo il lavaggio, passiamo all’asciugatura.

Freddo e correnti d’aria possono essere molto pericolose, quindi occorre essere lesti.

Prima con un panno da strofinare energicamente.

E poi col classico phon, ma solo se vedete l’animale collaborativo.

L’importante è che il gatto sia abbastanza lontano dalla bocchetta dell’aria calda, per evitare di scottarlo.

 

Come tenere pulito un gatto

Curarsi di un gatto non significa solo lavarlo.

Accennavamo prima alla spazzolatura.

Si tratta di un’operazione da effettuare almeno una volta a settimana (se possibile tutti i giorni, soprattutto con razze a pelo lungo).

La spazzola va usata sempre partendo dalla testa per poi procedere col resto del corpo, MAI al contrario. E non bisogna esercitare un’eccessiva pressione, per evitare fastidio o dolore.

Generalmente si tratta di un’attività gradita, ma se così non fosse partite con sedute brevi e poi passate a quelle più prolungate.

Dopo il mantello, gli occhi: basta una garza pulita o un panno umido.

Per le orecchie (molto delicate ma soggette a depositi giallastri o brunastri) bisogna procedere assai delicatamente, utilizzando una semplice garza.

La pulizia dei denti dei gatti non può avvenire con le stesse modalità di quelli umani, perché non sono lavabili; tuttavia potete:

  • controllare con una certa regolarità il colore
  • verificare la comparsa del tartaro
  • far mangiare all’animale delle crocchette
  • fargli trovare sempre una ciotola con acqua fresca.

Per le unghie: in caso ci sia necessità di tagliare usate un semplice tronchesino.

Ma armatevi di tanta pazienza, perché si tratta di un’impresa quasi titanica!

Insomma, con questo articolo su come lavare un gatto -step da seguire e consigli utili- speriamo che tutto possa risultarvi più semplice, e che non dobbiate ricorrere ogni volta a cerotti e acqua ossigenata –per voi, ovviamente, non certo per il micio!!!