ragdoll

Non tutte le razze di gatto si adattano in ugual modo a una vita all’interno delle mura domestiche: alcuni sembrano “nati” in appartamento e amano rimanere al caldo domestico, altri invece vivono questa situazione con grande insofferenza, e iniziano a sfogare questa frustrazione generando danni a tende, divani, piante e tanto altro. Ma quali sono le razze di gatto che vivono meglio in casa, adattandosi in breve tempo al clima abitativo?

Secondo quanto affermato da numerosi veterinari, i gatti di razza come il ragdoll, il certosino, il persiano o il siamese, sono tra i più adatti a vivere in appartamento. Alcuni di essi sono inoltre l’ideale se in appartamento ci sono dei bambini, diventando dei compagni di vita e dei fedeli partner di gioco (attenzione, però, a non confondere la dignità di un gatto con quella di un pelouche).

Ad ogni modo, quanto sopra non esclude che un bel gatto selvatico, con qualche accortezza specifica, possa vivere serenamente all’interno delle mura domestiche. Basti considerare, ad esempio, che i gatti dormono fino a 16 ore al giorno, e tendenzialmente non sono animali che danno sempre sfogo al loro istinto predatorio (in altri termini, sono molto pigri!). Contrariamente ai cani, molto più attenti e pronti a fare il loro ruolo da “guardia”, i gatti sono invece degli animali di maggiore compagnia e ricezione di coccole, e non è affatto escluso che perfino un gatto selvatico che non è nato in casa, possa prima o poi “convertirsi” in toto alla vita domestica.

In ogni caso, noi consigliamo vivamente una visita dal veterinario prima dell’inserimento di un gatto in casa. Il professionista saprà consigliarvi sulle possibilità che il micio possa essere castrato o sterilizzato, evitando che possa accoppiarsi e, seguendo questo istinto, fuggire dall’abitazione o marcare il territorio.