Secondo quanto rivela una recentissima analisi condotta su alcuni fossili,  il primo gatto è stato addomesticato ben 5.300 anni fa, e le prime popolazioni che hanno avuto l’abitudine di accogliere attivamente un micio all’interno del nucleo familiare sarebbero state quelle cinesi.

Ad affermarlo è un team di studiosi, i cui risultati sono stati pubblicati dal Proceedings of the National Academy of Sciences a cura della Chinese Academy of Sciences.

I ricercatori hanno infatti sottolineato come i gatti abbiano iniziato a vivere in fattorie e abitazioni più di 6.000 anni fa, e che venivano ricompensati in cambio della loro necessaria attività di predatori di roditori, particolarmente pericolosi per i raccolti.

Nella rivista, Fiona Marshall, una delle autrici della ricerca, spiega come “i nostri dati suggeriscono come i gatti siano stati attratti dagli antichi villaggi di agricoltori dalla presenza di piccoli animali, come i roditori presenti nei granai.

Sebbene questi gatti non fossero addomesticati, l’evidenza conferma come abbiamo vissuto in stretta prossimità agli agricoltori con una relazione di mutuo aiuto”.

Una conferma del reciproco aiuto tra gatti e uomini, che tuttavia non contribuisce a distogliere l’attenzione sulla reale genesi dell’allevamento del gatto.

Altri studi avevano infatti evidenziato come alcuni gatti fossero stati allevati a Cipro intorno a 10 mila anni fa.

Quindi, un balzo temporale di oltre 4.000 anni e, oggi, la scoperta cinese. Ampi margini di dubbio continuano comunque a permanere.

“Non sappiamo ancora se questi gatti siano arrivati in Cina dal Medio oriente e se si siano incrociati con le specie di gatto selvatico cinesi o, ancora, se i gatti cinesi abbiano giocato un nuovo inedito per l’addomesticamento” – conclude la ricercatrice.