Portare a casa un gattino raccolto in strada è un evento sicuramente eccitante sia per i bimbi sia per gli adulti.

E’ un atto di generosità che comporta però un impegno costante verso questo nuovo essere vivente che diverrà parte integrante della famiglia.

Per prima cosa sarà utile osservare attentamente tutto il corpo del cucciolo per vedere se esistono anomalie come chiazze senza pelo, secrezioni dagli occhi, dal naso o dalle orecchie e altri segni: in questo caso (ma è consigliabile farlo comunque) sarebbe utile rivolgersi al veterinario.

Spesso infatti i gatti abbandonati sono deperiti e, quindi, più soggetti di altri a determinate malattie come micosi e parassitosi.

Ricordate che in mancanza della loro madre dovrete supplire ad alcune necessità.

I piccoli, per esempio, hanno bisogno di essere massaggiati delicatamente sul ventre per stimolare la defecazione e l’emissione dell’urina.

Sarà inoltre utile pulire spesso la zona sotto la coda con un batuffolo di cotone inumidito con acqua tiepida o dell’olio per l’infanzia.

Poiché i gattini fino a 4 settimane di età non sono in grado di regolare la propria temperatura corporea, occorrerà tenerli in un posto confortevole e caldo (per esempio, con una borsa dell’acqua calda ricoperta con uno straccio di lana), per mantenere una temperatura ambientale sui 30-32 °C nella prima settimana, che si ridurrà gradatamente fino a 24°C dopo la terza settimana.

Inoltre, si dovrà evitare qualsiasi brusco cambiamento delle condizioni ambientali.

L’allattamento artificiale

Se il micio trovato è di pochi giorni, meglio sarebbe affidarlo alle cure di una balia (una gatta in fase di allattamento della sua cucciolata) ma spesso si è costretti ad allattarlo artificialmente.

Un gattino sano, durante le prime 2-3 settimane di vita deve solo mangiare e dormire.

Se piange continuamente e diventa via via sempre più apatico o irrequieto, significa che non riceve abbastanza latte o ha freddo.

Dopo il pasto, l’addome deve essere gonfio ma non sovradisteso; se il gattino riceve latte in eccesso, può presentare diarrea.

Il miglior latte è quello in polvere specifico per gattini, facilmente reperibile in farmacia o nei negozi specializzati.

In mancanza di questo, si può utilizzare per brevi periodi del latte condensato o in polvere per bambini diluito in acqua, oppure una miscela costituita da 1/2 tazza di latte intero con 1 tuorlo d’uovo e una goccia di soluzione polivitaminica per bambini.

Per la somministrazione del latte che dovrà essere riscaldato a una temperatura di circa 38 °C- si usi un contagocce o una piccola siringa oppure, meglio ancora, un apposito biberon ricurvo per gattini.

Si prenderà delicatamente il collo del gattino avvicinandolo alla tettarella con movimento lento e senza spaventarlo, dopodiché si eserciterà una pressione leggera sul biberon in modo da fare uscire lentamente il latte.

La dose giornaliera da somministrare è di 13 ml nella prima settimana ogni 100 g di peso del gattino, che divengono poi 17 ml nella seconda settimana, 20 ml nella terza e 22 ml nella quarta.

Tali quantità, dovranno essere ripartite in quattro o cinque pasti al giorno.

Ricordiamo che un gattino sano aumenta, in questo dopo periodo, da 50 a 100 g alla settimana.