Quando i mici sono malati e si devono somministrare loro dei farmaci, bisogna prendere delle dovute precauzioni, onde evitare di soffocare l’animale domestico o farci male causa graffiature e morsi: ecco il modo corretto per dare la medicina ai gatti facilmente e senza stress.

Farmaci per gatto, somministrazione e cura

E’ sempre triste vedere un animale malato, ma anche i mici, nonostante abbiano più di una vita, possono ammalarsi.

Se il proprio pelosetto ha contratto una infezione, o in caso di gatta, ha dei rigonfiamenti sulla pancia e in particolare in direzione delle mammelle, è meglio portarlo subito dal veterinario.

Ci sono anche dei segni premonitori di patologie subdole e molto gravi che, se non curate, possono portare il gatto alla morte. Stiamo parlando delle infezioni urinarie, degli scompensi renali e soprattutto dei problemi all’apparato circolatorio.

Se in caso di tumori, specie se sono ulcerati, sarà il dottore a valutare o meno l’eventuale operazione chirurgica o una cura palliativa oltre a dei farmaci e integratori specifici, per quanto riguarda le infezioni del gatto a tratto urinario, renale e circolatorio, sicuramente il dottore prescriverà una dieta specifica da seguire per un mese oltre all’antibiotico per via orale.

Si sa che i gattari fanno qualsiasi cosa per i propri pelosetti, ma non tutti si sentono pronti a somministrare pillole, supposte e affini al proprio micio.

Chiariamo subito che i medicinali per gli animali domestici, come quelli umani, devono essere collocati in un luogo fresco e asciutto e buttati alla data di scadenza o comunque, entro 6-12 mesi dall’apertura (c’è scritto sull’etichetta o nel foglietto illustrativo).

Come somministrare farmaci al gatto

Ogni gatto è caratterialmente diverso. Ci sono gli animali che possono spaventarsi e non lasciarsi toccare, oppure esistono dei gatti che si lasciano “torturare” per ore tra medicazioni, sciroppo per via orale e somministrazione della pillola che possono anche addormentarsi in braccio e voler essere coccolati come premio di consolazione.

E’ bene ricordare che solo ed esclusivamente il veterinario è autorizzato a prescrivere i farmaci per il nostro pet, mentre il farmacista o il medico di base possono solo ipotizzare e dare dei consigli in merito.

Finché sono ferite superficiali potrebbe anche andar bene, anche perché sicuramente consiglieranno caldamente di recarsi dal veterinario per la prescrizione dell’antibiotico in questo caso, ma come si fa a dare le medicine al gatto?

Medicine gatti e umani, controindicazioni e differenze

Come per noi umani, esistono per fortuna molti medicinali e farmaci per via orale sotto forma di sciroppo, di pillola, o per via rettale, ovvero le supposte, o ancora per via endovenosa, quindi la classica puntura di siringa.

Il più usato dai padroni di gatti è la prima categoria, ovvero la somministrazione orale.

Purtroppo per gli umani, il micio è dotato di 250 papille gustative molto sviluppate, quindi se i cani mangiano il loro cibo semplicemente ingoiando voracemente senza quasi masticarlo, i pelosetti dotati di vibrisse e gommini rosa sono estremamente diffidenti e selettivi.

I proprietari lo sanno bene, perché sono capaci di rifiutare anche il solito cibo di punto in bianco, ma è anche un vantaggio, perché è raro che un micio venga avvelenato, a meno che non sia estremamente affamato e debilitato che accetta, per sopravvivenza, di cibarsi anche di una cosa che non potrebbe essere di suo gradimento.

Di solito, il veterianario consiglia di polverizzare la medicina in pillola e metterla nella ciotola del cibo umido, o nasconderla dentro un bocconcino, ma l’animale potrebbe fare il furbo.

Meglio quindi procedere con metodo, ovvero catturarlo magari mostrandogli il suo snack preferito, avvolgerlo in un asciugamano tiepido per bloccargli le zampe, sdraiarlo in modo che la testa sia sollevata rispetto al corpo a mo’ di neonato e aprirgli la bocca.

Con l’altra mano, prendere la medicina e inserirla in bocca, richiuderla subito tenendogli una mano davanti e accarezzargli l’ugola, per stimolare la deglutizione.

E’ più facile farlo che spiegarlo, ma per chi non se la sente, può adottare quel metodo specifico, tenendo presente che il micio predilige i cibi molto salati.

Se non ha problemi renali o non segue diete particolari, andrà bene camuffare il farmaco con una fetta di prosciutto o del formaggio da aggiungere alla pappa abituale, o alla scatoletta di tonno al naturale comprata per l’occasione, o ancora le paste al sapore di carne utili come integratori.

Alternative alla pillola per il gatto

Col metodo dell’asciugamano si rischia di stressare tanto il gatto e non è adatto per delle terapie di lunga durata.

Per questo motivo, Dio ha voluto che l’uomo facesse anche per il gatto, in alternativa alle compresse, degli antibiotici a somministrazione endovenosa.

Ma che non ci venga in mente di far diventare il micetto la nostra cavia per fare pratica, perché non è certo un puntaspilli. Deve essere il veterinario a fargli le punture, magari con un dosaggio utile per tre giorni in modo che il felino possa smaltire stress e gli effetti collaterali.

Ovviamente, mai fidarsi dei medicinali per gli umani, anche l’enterogermina può portare ad effetti spiacevoli se somministrata con leggerezza.

Il metabolismo dei gatti è diverso da quello umano, così come le dosi, e si rischia appunto di intossicarli o addirittura portarli ad estreme conseguenze.