Gatti equiparati a beni pignorabili

Il ministro dell’Ambiente, GianLuca Galletti ha espresso il proprio parere sull’equiparare gli animali domestici a beni pignorabili. Tanto da affermare che tale normativa va modificata. “Una battaglia di civiltà che portiamo avanti da tempo e che concluderemo solo con l’entrata in vigore dell’emendamento che abolisce questa crudeltà”.

Gian Luca Galletti ha espresso la propria volontà di presentare un emendamento per modificare il primo comma dell’articolo 514 del codice di procedura civile, che prevede la pignorabilità degli animali da compagnia e domestici. ”Questi animali sono considerati alla stregua di beni del loro proprietario – ha spiegato il ministro – ma in realtà in nessuna delle norme che regolamentano la ‘tenuta’ di tali animali è prevista la loro idoneità ad essere oggetto di pignoramento”.

L’emendamento del governo vuole porsi dalla parte di tutti coloro che hanno animali domestici, come cani o gatti, alcuni anche utilizzati a fini terapeutici.

Nello stesso articolo si precisa che le fedi nuziali sono impegnorabili, allora perché gli animali domestici lo sono. Gli italiani che vivono con gli amici a quattro zampe sono 25 milioni, questo dato arriva dalla Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.

Partendo da questo dato si rende necessaria la revisione della normativa, come chiede anche la campagna
#giulezampe.

C’è stato anche un incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando per portare le firme raccolte grazie alla petizione ‘#giulezampe’ promossa da Tessa Gelisio, presidente di ForPlanet onlus.

Il ministro Orlando ha detto che si impegnerà per ”un intervento per superare il pignoramento degli animali domestici”. ”Oggi il ministro Orlando – ha osservato Realacci – condividendo la necessità di superare l’attuale impostazione legislativa e cancellare la pignorabilità degli animali di affezione, ha spiegato che a tale scopo è pronto un emendamento del governo concordato anche con il ministro dell’Ambiente Galletti all’art. 6 del Collegato Ambientale ora in discussione al Senato”.