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Se vi chiedessero quanto vale, il vostro gatto, probabilmente la risposta sarebbe che il nostro animale del cuore non ha un prezzo o, se lo ha, è composto da molti zeri. Secondo una sentenza del Tribunale di Milano, tuttavia, il valore dei gatti è ben determinato, e sarebbe molto meno oneroso di quello che possiate immaginare.

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La storia (incredibile) che vi raccontiamo inizia nel 2008, quando un “signore” decide di sparare con un fucile ad aria compressa i due mici delle vicine: uno dei due gatti rimase gravemente ferito, mentre l’altro perse la vita. Il conto finale delle spese dal veterinario fu pari a 12 mila euro, saldate dopo che i padroni dei gatti ottennero un finanziamento. Ne consegue che al vicino di casa che si è reso parte attiva in questo drammatico episodio è stata richiesta la stessa cifra.

Il giudice ha tuttavia stabilito che il risarcimento deve essere limitato in soli 8 mila euro, di cui 4 mila euro per cure mediche e 2 mila euro a testa come danno morale per il “rapporto interattivo tra proprietario ed animale che è stato interrotto e che era idoneo ad appagare esigenze relazionali-affettive certamente meritevoli di tutela da parte dell’ordinamento giuridico”. Insomma, una cifra irrisoria, poiché il gatto – prosegue la sentenza – è “privo di valore economico”. Non solo. Chi spende troppi soldi per curarlo manca di “diligenza e correttezza”.

Che ne pensate?